L'ADHD è una condizione neuropsichiatrica che spesso richiede un approccio terapeutico multimodale, combinando trattamenti farmacologici e psicoterapici.

Uno dei farmaci più utilizzati per il trattamento dell'ADHD è il metilfenidato (noto con il nome commerciale di Ritalin, Equasym o Medikinet), che rientra nella classe degli stimolanti del sistema nervoso centrale.

Nonostante la sua efficacia, il metilfenidato è stato oggetto di controversie, in parte dovute a una certa resistenza culturale verso gli psicofarmaci.

Il metilfenidato ha dimostrato, attraverso numerosi studi, di avere un'alta efficacia (Effect Size) nelle persone ADHD, offrendo miglioramenti significativi nei sintomi di disattenzione, iperattività e impulsività.

Oggi ne parliamo insieme a Valerio Rosso, medico specialista in neuroscienze e divulgatore scientifico (http://www.lifeology.it), Giancarlo Giupponi, medico psichiatra e Agnese Raponi, psicologa di GAM Medical. #adhd #neurodivergente #metilfenidato Buona visione!

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Le persone ADHD sono a maggior rischio di sviluppare dipendenze, come l'abuso di sostanze, il gioco d'azzardo patologico o la dipendenza da tecnologie. L'impulsività e la ricerca di gratificazioni immediate, tipiche dell'ADHD, possono spingere le persone ADHD verso comportamenti rischiosi, mentre l'uso di sostanze o comportamenti compulsivi diventa un tentativo di autogestione dei sintomi.

Inoltre, le difficoltà nel controllo degli impulsi e nella regolazione delle emozioni rendono più difficile per queste persone evitare o gestire le dipendenze.

È fondamentale un approccio integrato nel trattamento dell'ADHD, che includa non solo la gestione farmacologica, ma anche supporto psicologico e strategie comportamentali. Prevenire e trattare le dipendenze nelle persone ADHD richiede attenzione specifica e interventi mirati, per migliorare la qualità della vita e ridurre i rischi associati.

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Il masking è il processo attraverso il quale una persona nasconde o modifica i propri comportamenti e le proprie emozioni per adattarsi alle aspettative sociali. Per le persone ADHD, questo può significare forzare una maggiore attenzione, trattenere l'iperattività o mascherare le proprie difficoltà organizzative. Questa strategia, sebbene utile nel breve termine per passare inosservati o evitare giudizi, può portare a stress e stanchezza accumulati, influenzando negativamente il benessere psicologico. Il masking può anche rendere difficile per gli altri riconoscere e comprendere il vero impatto dell'ADHD sulla vita quotidiana. È fondamentale che le persone ADHD e i loro cari siano consapevoli di questo fenomeno e cerchino un equilibrio tra l’adattamento alle aspettative sociali e la preservazione del proprio benessere autentico. Oggi parliamo di questo fenomeno insieme a Valerio Rosso, medico specialista in neuroscienze e divulgatore scientifico (http://www.lifeology.it), Giancarlo Giupponi, medico psichiatra, Agnese Raponi, psicologa di GAM Medical.

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